Il gran giorno di Vega "Siamo tra le stelle"

Partito dalla Guyana, ha portato in orbita nove satelliti Il nuovo razzo si affianca alla Soyuz e agli Ariane

Vega al decollo dal centro comando «Jupiter» di Kourou (Guyana francese)

ROBERTO GIOVANNINI
Vega sale bene nel cielo carico di nuvole, veloce come una freccia. I motori a propellente solido funzionano perfettamente, spegnimenti e accensioni dei quattro stadi vanno come un orologio svizzero, dal centro comando Jupiter di Kourou si ripete un rassicurante «traiettoria normale, pressione normale». E alla fine il primo lancio di qualifica del nuovo razzo vettore europeo Vega si trasforma quasi in una tranquilla passeggiata. Neanche un contrattempo, e «consegnati» al momento giusto i nove «pacchetti» da mandare nello spazio: i satelliti scientifici Lares ed Almasat e i sette «cubesat» da un chilo. Ma chi ha lavorato per oltre 10 anni al progetto di un «piccolo» razzo in grado di mandare in orbita a prezzi competitivi satelliti di dimensioni ridotte - oggetti pesanti 1-2 tonnellate - sa bene quanto lavoro, quanto impegno, quanta fatica sia servita per trasformare quell’idea in realtà. Abbracci, applausi, entusiasmo davvero giustificato. Qui si festeggia un successo certamente europeo: ma è un successo che è nato, cresciuto e realizzato in Italia.

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