Nello spazio c'è uno zoo di pianeti impossibili

Mettono in crisi le teorie sulla formazione planetaria

Pianeti gassosi e bollenti, altri velocissimi, altri ancora simili alla Terra ma in versione extra large e per finire quelli che vanno in retromarcia: esiste uno 'zoo' di pianeti al di fuori del nostro Sistema Solare, talmente strani da sfuggire alla comprensione degli astronomi. A fare il punto sulle teorie che provano a spiegare questa grande varietà di pianeti 'impossibili' è il fisico teorico e giornalista Daniel Clery sul sito di Science. Sin dalla prima scoperta nel 1995 del primo pianeta attorno a una stella simile al nostro Sole si era subito intuito che qualcosa nei modelli di formazione dei pianeti non andava. Bellerofonte, questo il nome del pianeta classificato come 51 Pegasi b, venne scoperto dall'Osservatorio dell'Alta Provenza in Francia ed era chiaro che, nonostante fosse circa la metà di Giove, impiegasse appena 4 giorni per completare un'orbita. Una vera stranezza ritenuta inizialmente come un errore, poi come un'anomalia ma l'arrivo di telescopi più potenti fece capire che 51 Pegasi b non era un'anomalia, piuttosto la normalità. Da allora si è scoperto uno zoo di pianeti strani, addirittura impossibili da spiegare anche a livello teorico. Il problema vero era che alla base di tutti i modelli c'era fino a quel momento quello che sapevamo dallo studio solamente del nostro sistema solare, una struttura davvero 'anormale' rispetto alla media.

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